COLLEZIONE

Il gran trofeo podistico grechese

NUMERO INVENTARIO: 45

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DATA DI RACCOLTA

Maggio, 2024
Nel 1970, il grande sportivo Renato Cepparo organizza una prima “camminata non competitiva”, in notturna, dalla sua abitazione milanese in Piazza Istria alla casa di vacanza sulle Prealpi: da lì nasce la Stramilano. Quello stesso anno, informalmente, nasce il "Gruppo Podisti Greco", poi ufficializzato nel 1981. Del gruppo, oltre a Cepparo, fa parte anche Egidio Campanella, campione italiano sulla 100 km. Lo spirito dell’associazione non è improntato alla competizione, ma alla libertà e al piacere di correre in gruppo. Nel gergo interno dei podisti grechesi, non si tratta di corsa ma di "tapasciada": uno scatenarsi a rotta di collo, con libertà, come fanno i ragazzini nei prati. "Tapascioni" si auto-proclamano, dunque, i podisti del quartiere. Il trofeo - che rappresenta un cavallo proprio perché simbolo di libertà - nasce da un’idea di Gianni Banfi. Esso raccoglie, su un’ingegnosa targa rimovibile, anche i nomi dei vincitori del decennio precedente (nel 1979 il quasi ottantenne Innocente Negri). I racconti del quartiere dicono che le mogli dei vincitori non non erano entusiaste di avere in casa il trofeo: così ingombrante, era solo un oggetto in più da spolverare. Ecco allora che veniva lasciato nella sede del Gruppo mentre, con pragmatismo, ci si portava a casa solo la targa.
A. C.
"Passavi posti che altrimenti non avresti attraversato mai, i sentieri non erano tracciati, potevi perderti, specialmente nei campi della bassa con quei campi tutti arati. Magari vedevi una cascina in mezzo ai prati qualche altro podista a distanza, eri in solitudine, potevi entrare in un bosco e poi uscivi ancora nella campagna. Per me era un piacere enorme"
Gianni Banfi