COLLEZIONE

“Il giorno dell’ufficio” o festa dei morti

NUMERO INVENTARIO: 15

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Marzo, 2024
Quando Greco Milanese era un Comune autonomo (1863-1923) venivano festeggiate alcune ricorrenze religiose in cui non si andava a lavorare. Oltre al giorno dedicato al patrono (San Martino, 11 novembre), la festa più partecipata era quella detta “El dì de l’ufisi”, che si svolgeva a maggio. Di tradizione molto antica, questo giorno cadeva in data variabile, a quattro o cinque settimane di distanza dalla Pasqua e sempre di lunedì. Era percepita come una festa “civile”, anche se manteneva una matrice religiosa: si trattava del giorno dedicato alla memoria dei morti, e le famiglie andavano in visita al cimitero. Giostre e bancarelle che riempivano tutta la piazza e le strade (simili tradizioni appartenevano anche ad altri paesi vicini: nel Comune di Niguarda, per esempio, c’erano anche il circo e il tirassegno e si cucinava un dolce tipico). Dopo l’annessione al Comune di Milano, questa festività man mano ha perso di importanza, fino alla sua scomparsa negli anni Cinquanta. È stata ripresa negli anni Ottanta da don Livio Aretusi, con una celebrazione di respiro strettamente parrocchiale. Con l’arrivo di don Antonio Colombo, dal 1994, la festa è stata riproposta: la nuova denominazione “Greco in fiore” rendeva omaggio al periodo primaverile e l’iniziativa veniva indicata come propria dell’”Antico Comune di Greco Milanese”. Era mantenuta la celebrazione serale in chiesa, spesso di domenica. Nel documento è stato scritto “ul dì de l’ufisi”, perché Don Antonio Colombo era di origine brianzola (di Casatenovo): in dialetto da quelle parti si dice “ul” e non “el”, come in dialetto milanese. Il parroco veniva preso in giro affettuosamente per la sua origine brianzola, e qui probabilmente si è preso una piccola rivincita.
M. B.